Caro e sempre fedele Amico Rocco,
sono qui convenuto in questa sacra “Casa di Dio” ove giace il Tuo corpo inanime privo della vita, per partecipare con tristezza di cuore alla celebrazione, secondo la liturgia cristiana, dell’Ufficio di suffragio con il quale la Chiesa raccomanda a Dio i suoi credenti, e fervente mi unisco alla preghiera. Hai risposto alla chiamata di Dio e la Tua anima ha intrapreso la via dei giusti che porta al Regno Eterno dove la beatitudine viene donata a tutti i chiamati che sulla Terra lo hanno meritato e Tu fra questi: allora, di ciò avendo certezza, la tristezza per la Tua dipartita si muta in gaudio e la memoria di Te non recherà lacrime ma serenità del cuore e lietezza dell’anima.
E’ mio desiderio partecipare a tutti i qui convenuti la mia conoscenza di Te, di come ho goduto della Tua amicizia che mi hai donato con profusione, gratificandomi e privilegiandomi di essa; fosti uomo virtuoso e pio; ho riscontrato nella Tua indole l’intelligenza e la bellezza, i pilastri portanti del Tuo pensiero e della Tua azione e di più della Tua sapienza e conoscenza: da qui discendono i molti significati del Tuo essere, lo spirito, l’ingegno, le passioni, gli affetti, i forti sentimenti e fra questi, in primis, il Tuo amore per Maria Luisa e per le vostre figlie e per la prediletta Lavinia, per il Tuo lavoro ove la Tua etica lo ha sempre informato, l’amore per Venezia che avevi radicato nel cuore, l’amore per la pittura dove eccellevi per estro e abilità di mestiere, e poi la lealtà di relazione con gli altri dove primeggiava l’amicizia di cui anche io ho potuto fruire e di cui vado dicendo: sorta per il tramite del Rotary, essa si è sviluppata e consolidata nel breve tempo ed è stata abbondante di solidarietà, di condivisioni intellettuali e pratiche, di collaborazione ove ci trovavamo impegnati in compiti comuni, di incontri conviviali con le nostre famiglie, di obiettivi da raggiungere, di mete di svago e di cultura ed altro ed altro ancora, sempre in comunione ed affinità di intenti.
Innegabile è il vuoto che lasci nel cuore cessando tra noi la Tua presenza corporale portatrice di una personalità inarrivabile che solo il tempo per i suoi effetti modificatori di ogni realtà riuscirà a colmare.
Diletto amico, lo spirito amicale che ci ha sempre accompagnato confortante nei nostri comuni percorsi si apre ora con mestizia all’abbraccio e all’addio ultimi, al commiato senza ritorno cui io e quanti Ti hanno amato possiamo solo prefigurare con persuasione la meta Celeste.
Ora, consapevole di avere detto di Te tutto quanto avevo nel cuore, volendo lasciarTi con un pensiero di compendio di ogni sentimento che mi permea, ricorro, per compimento delle mie, alle allocuzioni di un poeta che bene lo esprimono e lo immedesimano in Te:
“ Finalmente mi congiungo col mio destino. A questa sera rovinosa mi portava il labirinto molteplice dei passi che i miei giorni hanno tessuto fin da un giorno dell’infanzia. Finalmente ho scoperto la recondita chiave dei miei anni, la lettera mancante, la perfetta forma che Dio conosceva dall’inizio e che mi aveva riconosciuto. Nello speccchio di questa notte raggiungo il mio insospettato volto eterno illuminato dalla luce di Dio generatrice dell’eterno sorriso”.
Adriano
Duomo di S. Donà di Piave, in occasione della celebrazione delle esequie.
21.10.2024